La cornice di Orvieto

Orvieto è una città di antica fondazione. Ciò che vediamo, il profilo della città dalle alture circostanti o gli scorci, passeggiando nelle vie cittadine, non è qualcosa di immobile, di perennemente uguale a se stesso, ma il frutto di una continua rigenerazione, crescita, legata ai bisogni e ai sogni degli abitanti, che per secoli ha governato la città, con andamento a volte sinuoso, mantenendola viva e vitale, sempre aggiornata. Può sembrare una visuale eccentrica attraverso cui guardare le grandi fabbriche, dal perfetto piano urbanistico della necropoli etrusca al tracciato viario medievale e, soprattutto al Duomo e agli altri edifici monumentali, ma così non è: il Duomo, al pari di tutte le altre grandi cattedrali europee, è un cantiere dove sono state sperimentate nuove tecniche costruttive e decorative, stessa cosa per l’articolazione dello spazio architettonico che caratterizza le grandi chiese mendicanti, S. Francesco, S. Domenico, S. Agostino, i Servi di Maria. Stessa cosa ancora per l’impianto neomedievale, che circa un secolo fa ha dato a Orvieto l’immagine che ancora oggi vediamo. È una sorta di ‘rigenerazione mentale’, che non si limita a porre al centro degli assetti decisionali i saperi, le competenze e le eccellenze, ma li rinnova, tenendo conto del proprio passato.

vicolo orvieto
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foto Massimo Roncella